Decisamente cinematografico, decisamente scenografico anche. Di sicuro niente viene lasciato al caso, tra quel certo modo di apparire, di vestire, di essere… e sicuramente di vivere. Perché ci sono generi di musica che non basta saperli suonare: devi saperli vivere addosso. Punto e a capo: esordio discografico dal titolo “Fuori e dentro di me” del cantautore rock milanese Roby Cantafio. Già dalla copertina vien fuori una certa cifra stilistica che promette e conferma un rock a tratti epico ma sicuramente massiccio nell’approccio, con quel taglio decisamente americano anche forte di arrangiamenti ricchi di power chord indiscutibilmente on the road.
Roby Cantafio sceglie anche la strada del pop per quanto sia vero che in ognuno di questi brani c’è una riconoscibile vena melodica, che si imprime e che resta, nei ritornelli come nelle strofe. Dalle più semplici ballad spirituali e personali come in “Il tempo di un’aurora” alle vellutate soluzioni di “Solo un brivido” (unica cover presente, il nostro che rivede in chiave rock il celebre brano dei Vernice) come anche a quel retrogusto dance anni ’90 di “Dentro il mare” (forse il momento più “elettronico” di tutto l’ascolto)… ma ovviamente anche e soprattutto al grande rock di stampo storico come nel singolo di lancio “Il mondo che trema” o “Senti il cuore che batte” entrambi momenti in cui troviamo il grande Ricky Portera ad impreziosire il muro di chitarre che arriva e lascia segni. Roby Cantafio sposa a pieno i cliché del grande muro del rock melodico all’italiana maniera e sa di saperci stare e saperci far di conto. Ci piace quando è la musica ad essere vissuta sulla pelle prima che sulle corde di una chitarra. Un power disco che promette quel sapore popolare per non tenere a distanza i neofiti del genere ma per accogliere anime ed emozioni. La musica di Cantafio è musica delle persone e non degli esperti di categoria. Andate oltre i cliché anche voi, non fatevi ingannare dai costumi di scena. Alzare il volume prego