Sono 8 composizioni di swing, di jazz, di etnie diverse le anime e di colori assolutamente improvvisati le intenzioni. Quello che abbiamo davanti è un disco dal titolo “Minor Mali” ed è tutto ovviamente rimandante al Jazz manouche di Django Reinhardt. E quelle tinture acide, un po’ gipsy, quelle tinture popolari quasi africane di “La Cometa di Halley” che strada facendo sembra quasi incontra l’Argentina del Tango o i Balcani di qualche leggenda antica. L’incontro. I MINOR SWING QUINTET sono un quintet(to) di anime lontane e diverse che legano assieme una musica proveniente dalla storia e dalle loro tasche. Per il resto, l’incontro come espressione di gruppo, ha reso possibile il suono e gli ornamenti di un simile disco. Bellissimo il video della title track che troviamo in rete. Il bello della diversità…
Acid Jazz. Jazz Manouche. Ma io direi anche world music tanto per citare etichette…
Sicuramente world music, non amiamo molto le etichette ma questa è la definizione che più ci piace e che probabilmente ci rappresenta meglio: un ibrido colorato di sonorità e ispirazioni da tutto il mondo, allo stesso modo è stato pensato anche l’artwork del disco 😉
Dunque un disco per celebrare le diversità, giusto?
Quello che ci spinge a suonare e comporre ancora insieme dopo tanti anni è proprio il nostro amore per le differenze (le nostre prima di tutto)!
Quindi sì, in questo disco cerchiamo di onorarle al meglio, senza di esse non ci sarebbe la nostra musica e non ci sarebbero i Minor Swing Quintet e, allargando il discorso in generale, senza diversità non c’è conoscenza né ricchezza.
In questo senso possiamo parlare di concept album?
Diciamo che gli ultimi brani che sono stati composti hanno avuto una ricerca più finalizzata al tema del viaggio e delle ispirazioni da varie parti del mondo, non eravamo però partiti già con questa idea, è nata strada facendo: alcuni brani c’erano già e ci hanno fatto immaginare varie parti del globo in cui geolocalizzarli (termine molto caro al nostro violinista 😉 ), da lì i brani nuovi sono arrivati abbastanza rapidamente e si sono geolocalizzati autonomamente!
Doveste identificare una parte di mondo che maggiormente vi ha ispirati?
Diremmo il continente africano, in particolare l’Africa dell’Ovest.
Vi lascio raccontare il vostro video. Davvero molto bello…
Grazie! E’ stato girato interamente da Davide Gatto Polato, per Undervilla Productions.
Volevamo raccontare un po’ il nostro incontro, ormai 10 anni fa, fatto di continue sperimentazioni e di tanta musica: come i bambini presenti nel video, che scoprono il mondo attraverso il gioco, suoni e avventure sempre nuove, così anche noi scopriamo e creiamo nuovi mondi attraverso la nostra musica, che è condivisione, pluralità e festa, proprio come sul finale del video, dove hanno partecipato tanti nostri amici ed è stata quindi una bellissima occasione per stare insieme!