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MICHELA: un pop leggero di felicità

Incontriamo Michela Bernardi che in arte sceglie di portare avanti soltanto il suo nome. Ci racconterè di questo suo nuovo brano dal titolo “Voglio La Felicità”, una produzione che alla forma radiofonica deve molto ma che tradisce una fortissima inquietudine e al tempo stesso, una delicatissima pace raggiunta. Un pop d’autore leggero, liquido, semplice… acqua e sapone.

Inevitabile non chiedertelo: per te cos’è la felicità?
Parto dal presupposto che ognuno ha una propria idea di felicità.
La felicità di cui parla il brano è una felicità estrema, piena e costante nel tempo.
Quel tipo di felicità che non dipende da niente e da nessuno, nemmeno da un singolo episodio in particolare. È uno stato d’animo interiore potente, un desiderio di felicità che vorrei accompagnasse la mia vita e migliorasse tutte le mie scelte.

Come pensi di poterla cercare? E dove pensi si possa trovare?
La mia felicità penso di poterla cercare attraverso l’ascolto, l’ascolto di me stessa. E’ uno stato d’animo che ricerco nella mia quotidianità, è un motore interiore che mi accompagna giorno dopo giorno verso nuove sfide. Ovviamente non è facile raggiungerla, ma solo il fatto di desiderarla per me è già un obbiettivo importante.

Qualcuno diceva che più della felicità dovremmo imparare ad essere “contenti”… ad accontentarci. Cosa ne pensi?
In realtà il concetto dell’accontentarsi non mi aggrada molto, può essere pericoloso. Riconosco che uscire dalla propria zona di confort sia faticoso ma sono dell’idea che a volte il coraggio di osare un po’ di più ci faccia vivere semplicemente meglio. Questo può valere per i grandi sogni che tutti noi abbiamo ma anche per le piccole cose di ogni giorno.

Il suono pop radiofonico: uno stile a cui punti con precisione matematica? Oppure ti viene naturale?
Non nascondo che ho sempre ascoltato principalmente musica pop, quindi presumo che sia un istinto abbastanza naturale. Ho sempre apprezzato il pop perché è una musica libera, non ha schemi precisi, nel senso che secondo me non è musica confinata in etichette o generi predefiniti. Il suono che ho cercato insieme al produttore Massimo Bonano, è un suono che si è costruito sulle emozioni del brano, emozioni forti e contrastanti. Il risultato che abbiamo raggiunto voleva essere un mix di forza e fragilità allo stesso tempo, un suono potente ma scorrevole e morbido, quasi etereo.

 

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