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Lavinia Lantieri ci racconta la sua visione tra prosa e spiritualità

Lavinia Lantieri, con il suo romanzo “Io mando davanti a te un angelo per custodirti”, propone una riflessione toccante sulla connessione tra umano e divino. Un’opera che parla di amore, resilienza e fede, temi centrali nella sua narrazione. Dopo, segui l’intervista per scoprire di più.

Lavinia, è un piacere averti qui. “Io mando davanti a te un angelo per custodirti” è un romanzo rivolto ad una particolare fascia d’età?

Ciao, il piacere è tutto mio. Assolutamente no, è rivolto a tutti ma credo, per gli argomenti trattati, che sia meglio che lo leggano lettori dai 14 anni in su.

È un romanzo, un racconto di fantasia ma tratta temi molto concreti attuali e quindi non è proprio un libro per bambini, anche se sembra una favola, però i bambini, per la loro età, potrebbero non capire determinati concetti.

Come hai voluto presentare il tema del libero arbitrio?

L’ho fatto traendo spunto da alcune immagini dei cartoni animati nel quale si vede un personaggio che ha alla sua destra un angioletto e alla sua sinistra un diavoletto.

Non so se qualcuno abbia mai visto il cartone animato della Disney “Le follie dell’imperatore”, Kronk, un uomo simpaticissimo anche se immaturo, costantemente non sa se ascoltare il suo angioletto o il suo diavoletto.

Tutte le volte che ha ascoltato il suo angioletto si è sentito subito meglio ed è la stessa cosa che accade ad ognuno di noi.

Di fronte ad un determinato evento, ascolto la voce dell’angioletto anche se mi chiede qualcosa di difficile, perché va a cozzare con il mio orgoglio, oppure ascolto la voce del diavoletto che sembra quella più ragionevole ma non porta per niente la pace nel mio cuore?

Ogni giorno noi siamo tra queste due ispirazioni, il nostro cuore le avverte entrambe però sarà la nostra libera volontà ad aderire ad un’azione buona oppure ad una cattiva.

Faccio un esempio spicciolo: trovo un borsellino con 100 euro per terra. L’angioletto ci suggerirà di restituirlo al proprietario, il diavoletto ovviamente no.

Il bene e tutte le azioni buone non si perdono mai, quindi se si accetta di agire bene poi tutto questo bene ritornerà indietro.

Stessa cosa per le azioni cattive.

Si raccoglie sempre ciò che si semina durante tutto l’arco della vita.

La vita è troppo bella per scegliere di fare cattive azioni, fare il bene fa bene prima di tutto a chi lo fa.

Siamo liberi ma è più bello usare questa libertà per il bene e non per il male. Se dovessi descrivere Ester con tre parole, quali sarebbero?

Sensibile perché è davvero così, è attenta ai bisogni degli altri e poi è un’artista perché è un soprano, canta e interpreta brani stupendi che fanno venire la pelle d’oca, e non possono essere né cantati né interpretati da un cuore di ghiaccio.

Ci vuole sensibilità per mettersi nei panni degli altri ed Ester lo fa ogni volta e per ogni scelta che deve intraprendere.

Romantica dato che sogna il vero amore e inizialmente si illude di averlo trovato per poi rimanere delusa e scottata.

Capirà, da quest’esperienza, che oltre al romanticismo occorre avere gli occhi ben aperti per capire chi si ha al proprio fianco, purtroppo le apparenze ingannano e i sentimenti sono ingannevoli, capirà a sue spese che oltre al cuore occorre usare la testa in amore, è fondamentale.

Mi sembra che non si usi più la testa ma così facendo ci si può far male a lungo andare. Determinata perché riuscirà a realizzare gli obiettivi che si era prefissata nella vita lavorando sodo.

Quali consigli vorresti dare ai tuoi ascoltatori?

Pregate i vostri angeli custodi, riscoprite questa figura che non è una favoletta per bambini ma esistono veramente e non vedono l’ora di aiutarvi in tutte le vostre necessità.

Riscoprite anche la vostra fede in Dio perché una vita vissuta credendo in Dio è molto meglio delle favole, Dio sorprende sempre e dà molto di più di quello che avremmo mai potuto desiderare o immaginare.

Non è vero che gli sfigati sono quelli che ancora vanno in chiesa, è tutto il contrario: i veri sfigati sono i non credenti, non sanno cosa si perdono, non sanno neanche capire il vero senso della vita, vivono affiancandosi senza essere mai tranquilli.

Se lasci scrivere a Dio la colonna sonora della tua vita, questa sarà indimenticabile e avrai ciò di cui hai realmente bisogno perché Dio è un Padre non è un tiranno.

Con Dio, è proprio il caso di ribadirlo, è proprio tutta un’altra musica!

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