Certamente non è solo di suono che si parla, anzi. Allegoria di un modo di stare al mondo, di pensare alla forma ma anche al contenuto. Mettiamo in circolo questo esordio discografico assai interessante. Lei è Laura B e il lavoro si intitola “La ragazza di nessuno”, emblematicamente un inno all’emancipazione, sotto tutti i punti di vista… e la violenza che ha la forma fisica in realtà si manifesta anche in tanto altro e la canzone di Laura B emerge anche da simili antri scuri. In tal senso bellissimo il singolo “Elisa” come anche la dichiarazione di intenti dentro la title track anche ricca di un bel video a corredo. Stilemi classici del pop rock in rosa di questo nostro bel paese. E lei sa star bene dentro questi confini…
Si torna live quasi ovunque. “La ragazza di nessuno” che storia sta raccontando su questo fronte?– La ragazza di nessuno è approdata su diversi palchi in giro per l’Italia per lo più attraverso contest o attraverso progetti paralleli che la scovavano in alcuni momenti. La prossima data del concerto integrale sarà il 15 novembre, per una persona che crede molto in me e nel progetto. La ragazza di nessuno vuol essere ascoltata, ha bisogno di palchi, luoghi e persone che abbiano voglia di immedesimarsi in lei.
Un bel video come quello fatto per la title track del lavoro… avrà un seguito? Una nuova uscita in tal senso?
Si sta pensando a creare altri video per alcune canzoni dell’ep, come “Norma” per esempio. Sto preparando i supporti fisici per gli appassionati, con le grafiche della bravissima videomaker Ste Balza. E in cantiere ci sono altre canzoni che vorrei raggruppare in un concept album un po’ particolare. Ma quest’anno ho bisogno di suonare il più possibile con la mia band. Ho trovato dei musicisti bravissimi che credono in quello che faccio, una gran fortuna ad oggi.
Dal punto di vista di una donna, che società stiamo vivendo? E qui gli ultimi scenari politici cercano anche di sovvertire un certo stato dei pregiudizi, filosofie politiche a parte che non ci sembra questo il luogo di chiamarle in causa. Cosa ne pensi?
Sono preoccupata, ho la sensazione che ci vogliano far tornare indietro nel tempo, ma non può essere possibile. Credo che certe cose non possano essere più accettate e che se ai vertici vogliono imporre determinate logiche avranno del filo da torcere. Non si possono cancellare diritti conquistati con i sacrifici dei nostri avi, non lo si può permettere. Non si può gestire un paese ignorando i problemi o facendo finta che certe esigenze non esistano. Bisogna essere molto intelligenti e trovare soluzioni civili e includenti.
Molti hanno contestato un debito di stile dentro forme decisamente riconoscibili. E qui il piglio vocale gioca ruoli molto importanti. Hai cercato una strada precisa? E quale?
Sono il risultato dei miei studi e delle mie ricerche: dentro il mio essere autentica mi porto dietro ciò che mi ha formato ciò che sono e ciò che voglio essere. Sicuramente la canzone d’autore delle origini mi affascina, ma cerco di riportarla un po’ ai giorni nostri con tematiche che riguardano l’ora l’adesso e con la ricerca di sonorità più moderne, per dare una visione del mondo un po’ diversa dagli anni passati. L’interpretazione per me sta alla base di tutto. Le parole non hanno bisogno di essere solo cantate, ma di vivere dentro la sensazione che le caratterizza.
A chiusa: in cantiere un nuovo disco? Una scrittura simile sta seminando anche un seguito, non solo stilistico ma anche concettuale?
Sì, come dicevo prima sicuramente ci sarà un nuovo disco, ma se ne parlerà a fine 2023-inizio 2024 e si ci sarà un bel concetto che darà la veste a tutti i brani.