Si intitola “Tornerà” il nuovo singolo della cantautrice Gloria Rogato. Ci ha abituati da tempo a questo modo delicato e colorato a pastello con cui osserva e racconta la vita che vede intorno. Il tempo, la resilienza, quel comodo affaccendarsi in omologazioni che ci lasciano perdere l’innocenza di istinti puri e di visioni d’amore. L’amore… il centro di tutto.
Tutto così delicato sempre… armonia e melodia nel suono vero di strumenti delicati. Perché questa scelta, da dove proviene?
È stata una scelta istintiva, vista la maniera con cui viene affrontata la tematica del brano e le riflessioni che ne scaturiscono di conseguenza. È un brano che spinge a distaccarsi dalla realtà a cui si è abituati e ad entrare in contatto con una parte più profonda di sé, a riflettere su ciò che si potrebbe provare nel trovarsi dall’altra parte. È il racconto di un dialogo avvenuto con un’anima a cui le è stato portato via tutto a causa della guerra, che torna nei luoghi dove ha vissuto e si guarda intorno: con una resilienza che nessun essere vivente potrebbe mai capire, trova la forza di perdonare, per non farsi consumare dall’odio. La narrazione si svolge in un luogo indefinito, ma sicuramente un luogo di luce, dove il silenzio è scalfito dal suono delle voci di altre anime, che guardano dall’alto le atrocità che accadono nel mondo e cercano di trovare il loro posto in questo nuovo spazio. È un luogo dove non può più accadere loro nulla di male. Un luogo in cui, a differenza del posto da cui sono venute, non c’è spazio per l’odio.
Artisticamente a chi dobbiamo un debito di “radice”?
Ho diversi artisti di riferimento che mi hanno sempre profondamente ispirato, ma non saprei dire quali siano le influenze musicali che si possano riscontrare nella mia scrittura. Dark side of the moon e Wish you were here dei Pink Floyd sono tra i primissimi album che mi hanno innestato l’idea del “dipingere dei quadri” in musica. Una cosa che apprezzo moltissimo è la contrapposizione tra l’utilizzo della tecnologia musicale nella sperimentazione elettronica e il suono di strumenti che danno il senso del tocco umano e l’anima del musicista ai brani. Adoro gli intrecci delle linee strumentali nonché gli arrangiamenti in album come Ok Computer dei Radiohead e nei primissimi Coldplay (Parachutes, A rush of blood to the head e X&Y). Sento di avere una maniera di concepire gli arrangiamenti per i miei brani affine in qualche modo a questo stile. Un’artista che rappresenta per me un punto di riferimento assoluto, come scrittura dei testi, sperimentazione e miscela di diversi generi musicali e tipo di timbrica vocale è la cantautrice norvegese Aurora. A livello italiano posso dire lo stesso di Elisa, nei primissimi lavori della sua discografia possiede un sound in cui sento di rispecchiarmi per molti aspetti.
La forza del perdono per te esiste? L’hai sperimentata?
No, e credo non potrei mai. Credo sia inaccettabile quello che continua a perpetrarsi tutt’ora nel mondo, credo che questo odio sconfinato possa difficilmente trovare una fine. Penso che l’unica arma a mia disposizione per combattere tutto questo sia restituire l’amore che ho ricevuto nella mia vita e provare a spingere le persone a guardarsi meglio dentro e attorno a sé, perché senza empatia e senza alcun grado di sensibilità siamo destinati a fallire come esseri umani e come società.
E in generale: quanta biografia c’è dentro queste riflessioni in canzone?
C’è sicuramente una larga fetta della mia sensibilità e dei sentimenti che scaturiscono dal metabolizzare certi fatti. Spesso cerco di proteggere me stessa da ciò che sento perché le emozioni generate dalla mia empatia verso le storie di vita altrui tendono a sopraffarmi. Scrivere musica e parlarne nei miei testi mi aiuta a metabolizzare e ad accettare certe emozioni troppo pesanti da gestire. Credo sia uno strumento potentissimo e se può aiutare anche solo qualche persona a guardarsi meglio dentro e diffondere un messaggio di luce, penso sia anche un modo di portare il proprio piccolo contributo nel mondo, per capirci di più gli uni con gli altri e migliorarci come esseri umani.
Il disco di Gloria Rogato? Tutto questo è un antipasto?
Ho una quindicina di brani inediti che propongo
durante i miei live, ognuno con una tematica ben diversa, tutti tratti da riflessioni e storie di vita. Scrivo in italiano e in inglese. Sto lavorando ai prossimi singoli, brani che ho avuto l’onore di portare sul palco di Voci per la Libertà quest’anno e qualche nuovissima chicca, cercando di introdurre sonorità più elettroniche e sperimentali alternandole al suono degli strumenti dei miei amati e fedeli musicisti, che potete ascoltare in Tornerà: Adamo Corradi alla batteria, Leonardo Negrello al basso elettrico, Nicola Poncina alla chitarra acustica e Mattia Angeli alla chitarra elettrica. L’album sarà il passo subito successivo, dove cercherò di onorare il luogo che per me è stato di grande fermento a livello creativo, nonché tutte le persone e le importantissime esperienze di vita che ho fatto negli ultimi anni, che hanno rappresentato per me tante difficoltà ma anche il passo decisivo per la mia crescita personale. Non vedo l’ora di condividere tutto questo con tutti coloro che avranno la necessità di riconoscersi nelle mie canzoni per fare di queste storie le loro.