“Caffè”, il singolo di Giovanni Licari, in arte Cass, è un brano piuttosto breve ma molto profondo.
Il brano, “figlio” della recente pandemia, è stato scritto dall’artista costretto, come tutti, in casa. In un simile momento, in cui i pensieri negativi avevano spesso la meglio, diventava però anche più facile, pur di evadere mentalmente, osservare attentamente le cose all’apparenza più banali. Quindi, in maniera molto originale, l’artista ha usato la preparazione di una bevanda tra le più comuni per descrivere, poeticamente, la fine di un amore tossico, ma da cui si vuole uscire a testa alta. Del resto, come ci insegna Pietro Trabucchi, coltivare la resilienza è una disciplina.
Quanto alla musica, il nostro artista, che ama considerarsi, in modo senz’altro appropriato, un “Rapper Letterario”, ci regala una raffinata commistione tra il rap e il canto, con una base musicale apparentemente malinconica, ma che in realtà, con un ascolto attento, rivela un retrogusto simpatico e coinvolgente: il che, bisogna dirlo, si presta perfettamente a parlare di una persona provata, ma che riesce, come ci insegna Roy T. Bennett, a rimanere forte, ad essere positivo e a non mollare mai.
Concludendo, abbiamo un brano che unisce, magistralmente, la semplicità e la brillantezza.