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Ugo Fagioli: l’epilogo della serie, la nascita di un disco

Abbiamo deciso di incastrare dentro questa intervista tutte le puntata di questa WebSerie. E ci siamo riusciti. Siamo ormai giunti all’ottavo e penultimo episodio prima di una decisiva nona puntata che lancerà definitivamente questo primo disco del cantautore romagnolo Ugo Fagioli. L’idea di promozione è assolutamente interessante: una WebSerie appunto firmata dalla regia e produzione di Tucano Island in collaborazione con Emilia-Romagna Film Commission.

Per ogni brano di questo disco (9 inediti in lista) è uscito un video, un cortometraggio come fosse una puntata di questa serie che completerà il suo ciclo proprio con il nono ed ultimo appuntamento il prossimo 4 Dicembre. “Respira” è anche e soprattutto un disco d’esordio, un’opera prima, in linea con la bella canzone d’autore che suona digitale e figlia della metropolitana, che è musica di confine ma anche musica di sensazioni distopiche, un poco apocalittiche, un poco sospese.

Com’è sospeso il “respirare” di questo tempo, com’è sospeso il “respirare” di questa forma canzone. In atto anche una campagna Crowdfunding (Link) per sostenerlo, per averlo in anteprima, per partecipare a questo “respirare”…

INTERVISTA a UGO FAGIOLI

Mi incuriosisce un particolare assai contraddittorio spesso. “Respira” mi lascia dentro questa sospensione apocalittica, spesso siamo di fronte a condanne e denunce di questo sistema di cose che viviamo, lockdown a parte mi riferisco spesso all’essere imbottigliati dentro la rete, dentro caselle digitali, dentro i social. Anche questi personaggi della serie, dentro bolle di vetro… mi piace tantissimo… eppure la voce degli artisti che denunciano o descrivono tutto questo si muovono comunque dentro le stesso bolle di vento che in qualche modo condannano, usano i social, YouTube e parlano quasi esclusivamente il linguaggio della rete… come lo spieghi?

Internet ha rivoluzionato il mondo della musica e certi artisti hanno sfruttato tantissimo questo strumento, basando la propria carriera sulle visualizzazioni e sui like. Le sfere che hanno in testa i tre personaggi di “Respira” rappresentano il proprio io interiore, le paure e le fragilità che non vogliono far vedere agli altri. L’analogia con i social è molto interessante, ma il punto è che i social e il mondo della rete in generale sono semplicemente degli strumenti messi a nostra disposizione. Sta a noi avere la coscienza di trattarli come tali e non lasciarci trascinare da loro.

E quindi “Respira” nasce oggi… poteva secondo te nascere in un altro momento?
“Respira” è un album che ho scritto circa tre anni fa. All’inizio doveva chiamarsi “Pelle” perchè lo avevo scritto concettualmente sulla mia pelle. Ho deciso di cambiare il nome successivamente, perchè dopo averlo fatto maturare nel cassetto per così tanto tempo, ho capito che ascoltandolo mi aveva fatto “tornare a respirare” dopo la fine di una storia d’amore.
È un disco che ho scritto in due mesi. Ero talmente sconvolto da quello che mi era capitato che non facevo altro che andare in studio e scrivere per sfogarmi. “Respira” poteva nascere solo in quel momento.

E quanto è figlio di questo tempo il suono che ci proponi? Digitale ma anche acustico… un equilibrio precario…
Mi piace tantissimo unire strumenti di carattere totalmente differenti. Anche Iosonouncane lo fa, unisce l’elettronica all’acustica in modo geniale, cantando la tradizione della propria terra, la Sardegna. Nei dischi di questo periodo musicale, serve sempre il “colpo di scena”, il singolo “potente” per la radio. In questo disco non c’è.
Volutamente.

Ancora Ugo Fagioli:
È un disco sincero, che fotografa un momento della vita che abbiamo passato tutti: la fine di una storia d’amore.
All’inizio c’è rabbia, poi la rassegnazione, l’apatia, lo sconforto e la voglia di chiudere per sempre questo capitolo della nostra vita.
Questo disco non vuole stupire, ma vuole analizzare gli stati d’animo delle persone e sviscerando le sfumature dell’amore.
Una cosa che per me è importante è che quando ti trovi in quei momenti, ascoltare qualcuno che sa che cosa stai provando ti rincuora parecchio, ti fa venire la voglia di tornare a vivere, di “tornare a respirare”.

Siamo a due passi dall’ultimo capitolo della serie. Qualche anticipazione?
Non spoilero nulla ahah. Solo il colore, che sarà giallo. Dico solo di guardare la puntata fino alla fine, perchè ci sarà un momento di empatia totale. Tutto quello che hai passato, ti farà crescere e ti insegnerà a vivere l’amore con ancora più intensità.

La serie “Respira” è stata completamente autoprodotta, quindi tutti i costi di realizzazione li ho sostenuti io.
Se vi è piaciuta la serie e qualcuno fosse interessato abbiamo fatto partire una campagna di crowdfunding. Per partecipare basta CLICCARE QUI e fare la propria donazione, in cambio riceverà il disco “Respira” in anteprima.