“Sarebbe stato bello” è l’album d’esordio dei The Morras, formazione di Tolfa (Roma) formata da Mirko Guiducci, Beatrice Morra, Vincenzo Chiavoni, Flavia Morra, Diego Ciancarini, Giulia Vela e Simone Iannotti. Il primo singolo estratto ed accompagnato dal videoclip ufficiale e “Aghi e Spine”.
Aghi e spine rappresenta i sogni e la disillusione, in una canzone intima dove partire o tornare non cambiano il finale lasciando tutto immutato comprese le cose difficili della vita. I The Morras, nata come band cover di genere rock’n’roll, rockabilly, folk e interpretando brani classici vintage anni ’50 ’60 ’70, si è concentrata sulla lavorazione dei brani inediti in italiano interpretati durante i live. Nel 2019, la band compie il passo verso l’identità artistica pubblicando le otto canzoni inedite contenute nell’album d’esordio.
Abbiamo avuto il piacere di incontrarli e intervistarli.
Come e da dove nascono i The Morras?
The Morras nascono a Tolfa (Roma) come band cover beat rock’n’roll. L’amore per questo genere ci ha visto nascere ed è stato il punto di partenza a quello che facciamo ora con i nostri inediti.
Come avete scelto il nome della band?
Siamo una famiglia felice all’interno della quale ci sono le sorelle Morra. Per gioco ci siamo dati tutto lo stesso cognome in omaggio anche ai Ramones.
Il vostro stile è frutto dell’esperienza da cover band o avete scelto di fare qualcosa al di fuori dei vostri gusti personali?
I nostri gusti personali sono tanti e vari. Il punto di partenza è il genere che riproponiamo nelle cover, ovviamente mettendoci le nostre caratteristiche ed appunto i nostri stili musicali.
Ci sono degli artisti a cui vi ispirate?
Per le caratteristiche di Mirko (voce e frontman) sicuramente i nomi sono Bruce Springsteen, Billy Idol, Ben King. Vocalità soul che incontrano il country, il folk e le ballad vintage.
“Aghi e spine” è il vostro primo singolo. Come è nato?
È stata una delle nostre prime canzoni. Ci è piaciuta fin da subito e l’abbiamo sentita nostra.
Il videoclip, semplice e diretto, come è nato?
È un progetto “home made”, tutta la nostra produzione è gestita da noi e finanziamenti ce ne sono pochi. Comunque l’intento della canzone si è capito anche grazie al video.
Delle otto canzoni contenute nel vostro album d’esordio, c’è una che rappresenta in pieno il mondo dei The Morras?
Sicuramente ‘Fuori’. Diciamo che siamo tutti un po’ con la testa tra le nuvole!
Il lavoro di stesura di una canzone: come nasce e come vi dividete i compiti?
Le nostre canzoni nascono da una bozza chitarra e voce. Da lì cerchiamo di trovare la melodia e la tonalità giusta. Tutti mettiamo qualcosa. Siamo tutti compositori, non c’è niente di preparato.
Che consigli dareste alle band emergenti?
Ma più che darli dovremmo riceverli. Il consiglio che diamo a noi stessi è quello di suonare il più possibile per farci conoscere senza perdere il divertimento nel farlo.
Cosa pensate dei talent?
Non ci piacciono. Siamo più vecchia scuola, suonare e mandare in giro il nostro disco. La strada dei talent è semplice ma piena di compromessi e soprattutto dà risalto più all’immagine che al talento vero.
Progetti futuri?
Suonare, suonare, suonare! Poi quello che viene prendiamo.