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Il Rock’n’roll arriva in Italia con i Royal Republic

Chi pensa che il rock’n’roll sia morto probabilmente non è mai stato in Svezia, dove non solo è vivo, ma gode anche di un’ottima salute. I Royal Republic non perdono certo l’occasione per ricordarcelo e per ricordarci che il rock’n’roll non è stato concepito per essere raffinato. Ecco perché “Uh Huh” parla la lingua delle caverne e non il latino. Ecco perché “When I See You Dance With Another” inizia con una rullata kamikaze e con un uomo che urla come se si fosse chiuso le dita in una trappola per topi. Non serve di sicuro un poeta per capire l’ironica metafora di “Kung fu lovin”, che paragona un amore andato male ad un’arte marziale.

Se grazie ai primi due album, “We Are The Royal” del 2010 e “Save The Nation” del 2012, Malmo ha fatto la sua comparsa sulla mappa del rock’n’roll svedese, con “Weekend Man” (2016) i Royal Republic hanno messo una grossa X proprio dove è sepolto il tesoro.
Per lavorare all’album Adam Grahn, Hannes Irengård, Jonas Almén e Per Andreasson, hanno spostato la propria base operativa a Berlino, quartiere Kreuzberg, dove hanno scritto, arrangiato e registrato “Weekend Man” sotto la sapiente guida di Christian Neander e Michael Tibes, duo di produttori di stanza ai Fuzz Factory Studios.
L’atmosfera della capitale tedesca è particolarmente ispirante per la band, che ha trovato nel costante desiderio di bratwurst uno stimolo fondamentale per creare killer riff di chitarra o dei groove di batteria martellanti.
We needed Christian and Michael to set the rules” racconta Adam, baffuto front-man della band, “I loved their personalities, […] Whatever the missing ingredients were, they helped us to find them within ourselves”.

Per capire davvero dove nasce il sound dei Royal Republic è necessario andare oltre la loro facciata scanzonata e spregiudicata e tornare indietro di qualche anno, quando prima del 2007, anno di fondazione della band, i quattro musicisti frequentavano la prestigiosa Academy of Music di Malmö. Per questo motivo il loro spirito rock’n’roll si fonde con una profonda conoscenza e comprensione del pop, che gli permette di muoversi a piacimento tra i generi musicali, senza poter mai essere inquadrati in alcuno schema.
Yeah, songwriting-wise, I’d say one of the strengths of Royal Republic is our healthy lack of respect for genre boundaries” spiega il chitarrista Hannes Irengård, “Whether it’s a Taylor Swift song or Led Zeppelin one, we draw on what we like and try to make it our own”.

Dopo i The Hives, quindi, la Svezia ha sfornato degli altri talenti puri del rock’n’roll, che si muovono come delle mine vaganti per i palchi europei, per arrivare nel nostro paese con il loro spettacolo a base di sudore e divertimento puro.
Se vi piace ballare al ritmo di batterie supersoniche, chitarre distorte e valvole sature non lasciatevi scappare l’occasione di vedere dal vivo i Royal Republic, una band di cui sentiremo ancora molto parlare.