“ALKEMÈLIA” non è un disco pop e non è un disco di canto lirico. Che poi ad usare certe etichette si sbaglia sempre, visto che non abbiamo abitudine e cultura nel trattare generi musicali che oltrepassano la staccionata del “conosciuto”. Di certo le radici sono colte, sono alte e la genesi di un’opera simile non si riassume con un articolo di giornale. Scrittrice ma soprattutto cantante lirica dalle ampie contaminazioni che vanno dal pop alla world, Paola Massoni è anche interprete raffinata che solo oggi, dopo numerose produzioni e concerti, approda ad un disco di suoi inediti che è appunto “ALKEMÈLIA”, in uscita questo 9 Novembre per la RadiciMusic – disponibile anche in una edizione limitatissima di 100 copie con una stampa di prezioso artigianato su carta metallizzata. “ALKEMÈLIA” custodisce canzoni inedite scritte di suo pugno e presentate per la prima volta dal vivo nell’opera teatrale che celebra Melia, figura della mitologia greca, in una trilogia di musica e teatro intitolata “Trilogia di Mèlia”. Ricordiamo anche che l’intero testo teatrale è divenuto un libro che Paola Massoni ha pubblicato per Ibiskos Ulivieri dal titolo “I misteriosi mondi di Mèlia”.
“Mèlia è un personaggio mitologico, nemmeno poi tanto conosciuto, che ho ripreso per farne un mio personaggio, una ninfa del frassino che si esprime attraverso il melos, il canto e in questo rispecchia il mio modo di pensare l’arte e anche la vita: trovo che l’arte esprima nell’essenza la magia che ci circonda e che spesso sfugge ad uno sguardo distratto”. (P. Massoni)
Oggi in ANTEPRIMA assoluta vi presentiamo il video ufficiale del primo singolo estratto dal titolo “Io credo in te” e da subito si scoprono i segreti stilistici di tutta l’opera: un equilibrio sottile e magistralmente curato che divide il popolo classico da quello “main stream” restando con personalità in quella zona franca in cui tutti trovano un appiglio confortevole e coerente. Numerosi sono stati i progetti che in Italia hanno cercato di accomunare queste due frontiere del linguaggio musicale e, Paola Massoni, dà il suo contributo avendo però uno sguardo attento alle numerose derive stilistiche a cui l’attualità discografica ci ha abituati. Un disco impegnato e impegnativo. Un’opera che pretende l’ascolto attento e l’immersione culturale per codificarlo come merita.
Appuntamento per SABATO 9 NOVEMBRE presso l’AUDITORIUM SAN ROMANO di LUCCA per la prima nazionale di questo disco. Un concerto organizzato da Ass. Kalliope, Accademia della Voce Artistica, in cui alle canzoni si alterneranno anche letture tratte proprio dal libro. Il magico mondo di Paola Massoni, ci verrebbe da dire…
Spesso si cade in errore con etichette facili e sommarie. Musica pop. Musica lirica. Musica colta. Iniziamo proprio da qui se sei d’accordo. Ci dai una spiegazione che ci aiuti a capire dove si trova “ALKEMÈLIA”?
“Alkèmelia” mi rappresenta, ovvero rappresenta una fase della mia vita da musicista. Nata come pianista, poi come soprano in opere, concerti con musica da film e canzoni, e insegnante di canto, anche di musica leggera, ho attinto da tutte queste esperienze che sono confluite in un genere che coniuga la musica classica con quella pop, perciò direi che si trova a metà strada.
A questo lavoro discografico si lega anche il libro “I Misteriosi Mondi di Mèlia” che, se non erro, riporta per intero i testi della trilogia teatrale che ha visto nascere e collocati questi brani. Corretto?
Giusto. Prima è nato il ciclo teatrale con musica composto da Il Sogno Il Viaggio e La Visione, i cui testi poetici sono stati pubblicati nel libro I Misteriosi mondi di Mèlia, vincitore del premio speciale “scrivere per il teatro” al Concorso internazionale di Letteratura Città di Pontremoli, e poi ho finalmente esaudito il sogno di incidere i brani composti da me in un lavoro album che va ad arricchire il libro, ma costituendo comunque un lavoro compiuto anche di per sé.
Dunque la domanda nasce spontanea: teatro o canzone? Quale delle due dimensioni senti più vicina al tuo bisogno di espressione? Quale delle due realtà ha saputo meglio raccontare la tua voce? Dimensioni così tanto diverse ma anche così tanto simili per molti aspetti…
Se devo fare una scelta, sicuramente la musica, e in particolare la canzone, è ciò che più mi rappresenta, ma la mia voce è musicale anche nel recitato e credo che entrambi gli aspetti permettano di offrire ad essa un campo più vasto e completo di espressione.
Anche questo tipo di promozione… raramente musiche – come dire – “di nicchia”, attivano canali di natura pop come questi. Ed è una vera ricchezza che accada. Secondo te perché in genere certi generi di musica restano chiusi in se stessi? E quindi cosa ti ha spinto – finalmente diciamo noi – a voler portare la tua voce anche su testate che sono assai lontane dal tuo mondo musicale?
Mi ha spinto l’entusiasmo di condividere l’energia che sprigiona anche questa musica, una musica che parla direttamente all’anima. Secondo me anche chi non è abituato a questo genere, riesce comunque ad entrare in questo mondo, che alla fine parla la lingua del cuore. Bisogna però dare la possibilità di farla girare, farla conoscere, ascoltare. E’ anche una questione di abitudine musicale e di educazione. Sono sicura che nel tempo ne rimarrà una traccia…
Appuntamento a Lucca, Auditorium San Romano per la presentazione ufficiale in programma per SABATO 9 NOVEMBRE ore 21:15. Cosa troveremo sul palco e che tipo di spettacolo dobbiamo aspettarci?
Un concerto pieno di magia, di racconto, di immagini, di musica che faccia muovere il pubblico sulle poltroncine, perchè il ritmo non manca, e soprattutto una serata in cui si respiri il linguaggio delle emozioni
A chiudere: da un’artista come te vogliamo uno sguardo colto della musica pop di oggi. Un mondo assai distante ma neanche tanto se pensiamo a quante derive stilistiche troviamo in questo “ALKEMÈLIA”…
Nel mondo della musica pop, più che in quello della classica, ci sono dei fuoriclasse, tanti bravi artisti e poi una miriade di dilettanti, taluni anche pieni di talento, ma con poca preparazione, se non nulla; come ci sono voci strepitose, altre interessanti e moltissime altre poco educate, ma che evidentemente piacciono in questo momento in cui il bello è diventato un concetto fuori moda. Io penso che consapevolezza e bellezza siano ancora importanti, se vogliamo parlare di arte.