Donne… donne di grandi carriere, donne di grandi tragedie e donne contemporanee che stanno costruendo il futuro. Donne che tramutano pelle e fanno pace con la natura come nel singolo “Pallida”… donne che invece la natura la raccontano e, a loro modo, l’annientano. Parliamo di donne in questo nuovo disco dei NEWDRESS che si intitola “LEIcontroLEI”, una bellissima pubblicazione che arriva in qualche modo a celebrare la “chiusa artistica” della carriera di un grande artista come Garbo, fondatore della label che firma l’uscita di questo lavoro… disco figlio di questa nuova era digitale che in qualche modo codifica con personalità e raccoglie il testimone che lascia quel glamour new wave di luci che ha sdoganato l’impero dei Depeche Mode. E da li le derive sono tante fino ad approdare in questa forma pop italiana che non ci dispiace affatto. Con i NEWDRESS accendiamo i colori e le attenzioni… e diventano digitali i suoni di questo nuovo viaggio alla ricerca di risposte.
Le donne. Un target concettuale assai consumato da più parti. Eppure voi la celebrate così come la condannate in qualche modo… ovviamente a seconda di quale donna si parla. Perché ho apprezzato molto questo riferirsi alle grandi opere come anche alle grandi tragedie compiute per mano di donne. Come mai questa scelta?
Perché in questo abbiamo deciso di celebrare sì le donne ma in tutte le loro sfumature e usando dei riferimenti storici, dalla sottomessa Eva alla ribelle Lilith, dalla piccola e tenace Greta Thunberg alla combattente e letterata Joyce Lussu, passando per la spregiudicata e assasina Leonarda Cianciulli arrivando alla coraggiosa esploratrice Amelia Earhart, il tutto senza escludere un confronto narrativo con le moderne vocazioni del gentil sesso.
Chiarito il fatto che la violenza è da condannare sempre, però a me sembra quasi che nel vociare comune ci sia sempre questa difesa indiscriminata nei confronti della donna… quasi a mitizzarne l’anima e a condannare in un attimo l’uomo quasi a prescindere. Certo non è così, ci muoviamo in un territorio assai fragile, ma la tendenza popolare ormai sta andando in questa direzione, non trovate?
Volenti o nolenti spesso le nostre idee sono influenzate dai mass media che ci propinano ogni giorno le notizie che loro decidono e con il “taglio” che loro decidono, e quindi naturale che la gente comune si trovi ad avere opinioni omogenee e sempre più catalogate, e se guardi un telegiornale oggi è ricolmo di “mostri” che hanno ucciso, violentato, maltrattato le loro mogli, fidanzate, amanti.
Stiamo quindi vivendo un naturale processo di disinformazione mediatica.
La musica dei NEWDRESS si è evoluta in una estetica digitale sempre più “pop”. Cosa sta cambiando nella vostra musica vista da dentro?
Questo disco è un esperimento ben riuscito, rispetto al passato dove il grosso del lavoro veniva fatto da Stefano, testi musica arrangiamenti ecc, e dopo un primo step con Falso Negativo dove le melodie e i testi sono stati condivisi sulla base di idee di Jordan, per questo lavoro Stefano ha fatto il produttore artistico come se fosse un esterno. Partendo da provini fatti da Jordan, ho stravolto, sistemato e integrato la musica iniziando spesso dalla sola melodia del cantato o da un suono che gli aveva passato. L’evoluzione è stata questa, provare a partire da un’altra testa per arrivare comunque ad un disco che fosse coerente con la nostra storia e i nostri gusti.
Dai Muse ai Bluvertigo passando per George Micheal. Collocandovi in qualche dove, che tipo di etichetta ci suggerireste?
I Bluvertigo sono forse il gruppo che più ci rappresenta, sempre fuori moda anzi dettavano loro le mode, mai banali e soprattutto con un approccio alla registrazione e al lavoro in studio sempre nuovo, preciso e curioso.
Chiudiamo e parliamo di Gargo e della Discipline Records… come nasce questo incontro artistico? Parlando di New Wave italiana non poteva essere altrimenti direi…
Nella nostra carriera musicale abbiamo chiuso parecchi cerchi, registrato un disco con il fonico che aiutò i CCCP, colllaborato con Aiazzi che ispirò Stefano a iniziare la carriera di tastierista, registrato con Omar Pedrini, Senza Vento, Stefano è stato anche ospite di Omar al concerto al Live di Trezzo in questo fantastico tour di Viaggio senza vento, Stefano ha studiato canto con il Maestro di Francesco Renga che è un nostro caro amico, Andy ha collaborato in un nostro brano registrato e prodotto da Lele Battista che fu prodotto con i LaSintesi da Morgan, e potremmo andare ancora avanti.
Garbo quest’anno chiuderà ufficialmente la sua carriera con dei concerti celebrativi, per noi il nostro cerchio della new wave italiana si chiude con il nuovo disco prodotto dalla sua etichetta. Garbo ha sempre fatto ottima musica, ha sempre celebrato la nostra idea di musica, non musica strana, ma musica intelligente, mai banale nei testi e nel corpo, ma comunque fruibile da tutto il pubblico.
L’incontro con lui è nato grazie a Luca Urbani suo socio e amico, un altro personaggio che ha dato tanto alla musica con la M maiuscola.