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Marco Negri: un mondo così, che suona così

Si intitola “Il mondo secondo Marco” questo primo lavoro discografico del cantautore mantovano Marco Negri. Un po’ così, che suona un po’ così tanto per citare il maestro Conte. Nel senso di semplicità che comunica, di gusto che non ha fronzoli e non si inventa niente di paradossale. Nel senso che questo disco è acqua e sapone figlio dei tempi che corrono, senza erigersi a sacerdote del futuro, senza spolverare un passato che non gli appartiene. Canzoni che arrivano dritte e che in fondo non si preoccupano neanche di inseguire etichette e consensi di sorta. Pura personalità, ferma, rigida sulle convinzioni e aperta di contaminazione artistica. Marco Negri fa un buon lavoro di cantautore, fa un buon lavoro di scrittura. E visti i risultati, se il buongiorno si vede dal mattino, attendiamo ora l’evoluzione di questo primo capitolo. Perché l’evoluzione della banale forma pop c’è stata. Ora che arriverà? Intanto lo abbiamo intervistato per voi:

Esordire oggi. Che significato ha per Marco Negri?
Esordire oggi significa , che devi essere sicuro di quello che fai e soprattutto sicuro di avere cose da dire, questo è importante: avere cose da dire, in qualsiasi modo.

Dal titolo di questo disco (e anche dalla copertina) mi sarei aspettato una trasgressione maggiore della forma canzone. Dunque il mondo secondo Marco Negri in cosa davvero senti essere diverso da altro?
Il titolo come ho detto ad altre testate l’ho preso dal nome di un portachiavi che mi avevano regalato anni fa…), non c’è nessuna trasgressione di sorta, anzi forse l’unica vera trasgressione è la scrittura fruibile a più persone, e il non scrivere della serata in discoteca o sul fatto di quanto sei in “para” per un viaggio allucinogeno. Per quanto riguarda la copertina mi piaceva l’idea di mettere la mia felpa che ho usato per anni.
Ognuno è diverso da tutti, ognuno ha sensibilità diverse, non mi sento più bravo di nessuno. Sicuramente devo difendermi da attacchi violenti sul mio operato, sulle mie cose quotidiane e spesso divento irascibile ma è solo un mio modo per difendermi.

Ho scoperto che non sei su Spotify o sbaglio? Come mai questa scelta?
Ti spiego subito, allora il disco doveva uscire il 25 settembre, per problemi proprio con il digital store abbiamo dovuto posticipare la data di uscita dell’album che sara’ prevista per i l 4 ottobre. Uscirà su tutte le postazioni digitali spotify compreso.

Se ti chiedessi di omaggiare un grande che ha significato molto per questo disco, artisticamente parlando: che nome faresti?
Ero partito anni fa col presupposto di scrivere almeno un pezzo che si avvicinasse al sound del gruppo britannico “oasis” , non ci sono riuscito … devo dire. In questo disco c’è veramente poco di british o affini , anzi no qualcosa di inglese c’è: il modo in cui è stata registrata la voce nel disco , sicuramente mixata piu’ bassa rispetto ad alcune produzioni italiane.

La provincia: quanta meravigliosa sensazione di provincia c’è in questo disco. Sbaglio? E se no, cosa significa e che potere ha ancora oggi la provincia che un tempo si cantava da Guccini a Ligabue?
La provincia, la tua città d’origine è come la coperta di Linus, ti avvolge con il suo caldo tepore, ti richiama se vai via da lei. Ti rassicura.
Ligabue e Guccini la cantano e le rendono giustizia nei loro brani.

Prossimo video?
Prossimo video sarà diverso dal precedente, più semplice e diretto.