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KIOL il giovane talento torinese “prestato all’Europa”

DA PATTY SMITH AI PLACEBO – IL GIOVANE ARTISTA ITALIANO, CHE HA CONDIVISO IL PALCO CON GRANDI ARTISTI INTERNAZIONALI, TORNA IN ITALIA.

In rotazione radiofonica “CIAO”, il singolo di KIOL già online su tutte le piattaforme digitali. Il brano fa parte di “TECHNO DRUG STORE” (Join Records), album di debutto uscito in digitale il 23 ottobre scorso.

KIOL è un cantautore italiano che ha trovato la sua dimensione artistica in Europa. Nonostante la giovane età, ha all’attivo oltre 150 date in giro per il continente. Si è fatto conoscere al grande pubblico in Gran Bretagna, Francia, Belgio e Germania, aprendo concerti ad artisti del calibro di Placebo, Patty Smith, Natalie Imbruglia, Jack Savoretti, Joan Baez, Editors, Eros Ramazzotti,e ora torna in Italia presentando al pubblico autoctono il suo nuovo lavoro discografico.

KIOL ha già lavorato con produttori come Dimitri Tikovoi (Placebo, Goldfrapp), Dani Castelar (Paolo Nutini, Editors), Tommaso Colliva (Muse) e il Sunday Times ha recensito così il singolo precedente “Joy”: “Preparatevi ad essere affascinati da Kiol. L’album di debutto del 22enne italiano, Techno Drug Store, è una gioia baciata dal sole. Melodie fresche, testi che affermano la vita e un senso di avventura definiscono canzoni immediatamente coinvolgenti che suonano allo stesso tempo familiari e fresche”.

KIOL non è un artista “social”, uno di quelli che fanno attenzione ai post, alle stories e che ti fanno entrare nella loro vita privata. KIOL è un cantante di razza, da live, uno di quelli che lasciano il segno. Il palco è la sua confort zone. Chitarra, voce, un sound molto fresco, ipnotico e coinvolgente sono gli ingredienti che rendono il progetto unico e vincente. Abbiamo avuto il piacere di parlarci:

– Ciao Kiol. Perché questo nome d’arte? Cosa significa e da dove viene?

Nel 2014, quando passai 3 mesi a Mallow, in provincia di Cork (Irlanda), ero un batterista alle prime armi con la chitarra ma avevo già 4/5 cover nel mio repertorio. Conobbi un sacco di persone del posto con cui iniziai ad uscire. Una sera mi esibii per loro e da quel momento insistettero nel farmi portare la chitarra ogni volta che ci vedevamo! Proprio durante quell’estate, loro decisero quale sarebbe stato il mio nome, che in gaelico antico significa musica. In realtà sarebbe scritto “Ceol” ma la pronuncia mi fece pensare a Kiol e subito me ne innamorai.

– Pensi che il tuo futuro sarà in Italia o all’estero?

Entrambe! Di sicuro cantando in inglese ho forse più riscontro all’estero ma non è detto!

Ora stiamo spingendo sull’Italia, cosa che non abbiamo mai fatto, quindi chissà ☺

Di sicuro io punto a far emozionare le persone, di qualsiasi nazionalità, quindi credo che chiunque si farà emozionare dalla mia musica sarà un mio fan. Ho nel cassetto un paio di canzoni in italiano, non so se le canterò io o le farò cantare a qualcun altro, se aprirò un altro progetto o se diventerò il ghost writer di qualche artista italiano. Amo la musica e sono sempre pronto a trasmettere emozioni tramite essa. 

– Qual è il concerto che più ti è rimasto impresso e perché?

Devo dire che uno dei “Big” con cui ho condiviso il palco e che mi è rimasto davvero a cuore è Joan Baez. Aveva attorno a sé un’aurea magica, parlava con gli occhi e con le espressioni. Ha guardato tutto il mio show da dietro le quinte, che non è scontato, perché di solito quando vanno in scena gli opening act, gli headliner sono in camerino a prepararsi. Lei invece è rimasta e finito il concerto mi ha abbracciato forte. Non lo dimenticherò mai. Anche Natalie Imbruglia è stata una fantastica compagna di tour, lei e la sua band; mi invitavano sempre a bere con loro dopo il concerto e ho passato un sacco di bellissime serate musicali con tutti loro! Il posti più belli in cui ho suonato e che mi sono rimasti nel cuore sono l’Olympia di Parigi, 02 Academy a Londra, Théâtre Antique di Vienne e sicuramente lo Spazio 211 di Torino, casa mia. 

– Come stai vivendo le tue giornate senza live?

Da quando ho iniziato a scrivere musica mi sono sempre concentrato su una cosa: fare quanti più concerti possibile. Questo ha creato in me il bisogno di portare la mia musica dal vivo; fare uscire una canzone su Spotify e parlarne su Instagram non mi basta, ho bisogno di vedere le emozioni negli occhi delle persone mentre ascoltano la mia musica! Siccome mi sono sempre concentrato sul cantare dal vivo e portare la mia musica in giro, mi sono ritrovato nella situazione in cui l’unico modo per parlare alle persone è tramite i social networks. Inutile dire che non avendo mai improntato la mia carriera sull’utilizzo dei social, mi sono ritrovato, e tuttora mi ritrovo fermo, in attesa di poter ricominciare a suonare le mie canzoni davanti al mio pubblico. Ho pubblicato l’album nonostante il periodo difficile, ma l’obbiettivo rimane quello di poterlo suonarlo al più presto dal vivo. Nel frattempo sto studiando molto come migliorare il mio songwriting e la mia produzione, scrivo tutti i giorni e sto già lavorando su un secondo album. Ho iniziato varie collaborazioni e produzioni per altri artisti. Una cosa nuova che ho scoperto grazie a questo lockdown è la magia del Film Scoring, ovvero scrivere musica per i film. Sto studiando parecchio questa materia e non vedo l’ora di iniziare a musicare il primo cortometraggio, un lavoro che mi è stato proposto proprio in questi giorni. La musica non ha limiti, tutto ha bisogno di soundtrack, e io ho solo voglia di giocare. 

Come persona devo dire che ho trovato il modo di vivere molto positivamente anche questo strano periodo; sono scappato al mare con la mia ragazza e mi sono dedicato non stop ai miei studi e alla scrittura. Questo periodo, nonostante tragico, ha avuto, per i più fortunati, alcuni benefici, rallentando la fretta con cui siamo soliti vivere e dedicandosi e apprezzando le cose vere di questa vita. 

– Qual è il tuo prossimo progetto?

Concerti? Appena si potrà partirò con la mia chitarra e mangerò più palchi possibile suonando il mio nuovo album. Ora sto già lavorando ad un nuovo disco, ad un cortometraggio e ho appena iniziato una bellissima collaborazione con un produttore torinese che si chiama Mariatti. Il 2021 sarà decisamente un anno ricco di sorpresine musicali, quindi rimanete aggiornati 😉 

Biografia

KIOL è un cantautore, polistrumentista e produttore nato a Torino nel 1997. La sua musica fonde melodie ricercate a generi che spaziano dall’alternative-folk all’hip-hop, fino ad arrivare al new soul. KIOL è influenzato da artisti come Angus Stone, Damon Albarn, Mac Miller, Moby e Paolo Nutini.

All’età di 23 anni ha collezionato più di 150 date in diversi paesi europei potendosi esibire come opening act nei più importanti club e palazzetti di Francia, Germania ed Inghilterra (O2, Olympia, Accor Arena). Questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla rete di supporto costruita insieme al suo team in questi tre paesi, considerati focus countries per l’artista.

Kiol è stato il primo artista italiano in programmazione alla Music Conference IFF di Londra ed è un artista rappresentato legalmente da Robert Horsfall, avvocato titolare dello studio Sound Advice e rappresentante di artisti come Cat Stevens, UB 40, GoGo Penguin, Bring Me The Horizon, ShyFx, Snarky Puppy, Netsky e molti altri.


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