La sospensione è qualcosa di dovuto, lisergico, psichedelia morbida che plana sui concetti base dell’essere uomo in totale divenire. E questa musica sembra essere coercitiva, circolare, un sostantivo per il presente che impone il totale abbandono nei riguardi di un passato… di quel passato reso nebbia e vapore che non ha più contorni e non siamo più capaci di definirli tali, ma li inseguiamo, li ricordiamo, ci illudiamo di viverli di nuovo inventando di sana pianta quel filo sottile che teneva insieme pezzi sparsi nel tempo. Tutto questo in un’amalgama elettronica davvero etera ed accomodante. Un bellissimo brano quello degli INUDE che con questo singolo dal titolo “Balloon” cercano di rompere il silenzio dal loro ultimo disco del 2016 “Love is in the eyes of the animals”. Nessun target preciso ma solo il bisogno di esistere e di dar voce alla necessità. Una pubblicazione estemporanea e, a detta loro, isolata, forse anche orfana di un disco a seguire. Un bellissimo video a celebrare questi suoni e queste voci corali, monotone: industrializzazione di cemento e di benessere, il pensiero che non ha fretta significa anche un’emozione che ha consumato l’energia di rivoluzionare. Ascoltandolo ci sembra di camminare in punta di piedi in quel che un tempo è stato un vero campo di battaglia, tra i solchi dei feriti e qualche coccio vecchio a testimoniare il passaggio. Siamo di passaggio forse. “Balloon” non grida, non rivoluziona, non promette. “Balloon” sottilmente racconta.