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IFAD: scendere nel profondo delle “Visioni”

È sempre il rock a guidare le fila. E tornano con una leggerezza sempre austera gli IFAD, tornano con un brano dal potere visionario romantico. Si intitola “Visioni” e lo troviamo dentro tutti canali digitali: cadere nel profondo, avere dunque tutti gli strumenti per sentirlo questo futuro che arriva. Ci siamo dentro… e non vogliamo uscirne.

Il futuro per gli IFAD? Potenza alle macchine o agli uomini?
Sicuramente potenza agli uomini, ma uomini che sappiano utilizzare le macchine in modo intelligente e positivo per migliorare la propria vita e i propri progetti. Crediamo che la tecnologia debba essere un’estensione delle nostre capacità, un supporto che ci permetta di realizzare idee e progetti in modo più efficace, senza mai perdere di vista l’umanità e l’etica.

Ve lo chiedo perché il vostro è un rock potente che arriva da radici classiche, di suoni analogici…
È vero che il nostro sound nasce da radici classiche, con un amore particolare per i suoni analogici. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo integrato sempre più suoni digitali nella nostra musica. Le macchine ci offrono un grande aiuto, soprattutto in fase compositiva e di registrazione, consentendoci di risparmiare tempo prezioso che possiamo dedicare ad altri aspetti creativi. L’evoluzione della musica non può essere ignorata, e cerchiamo di trarre il meglio da entrambe le dimensioni, quella analogica e quella digitale.

A proposito: la produzione? Quanto analogica, quanto digitale?
Il suono analogico ha un fascino e una profondità ineguagliabili, ma i suoni digitali e le nuove tecnologie offrono opportunità che non possiamo trascurare. In questo brano, abbiamo utilizzato molti suoni digitali, ma con l’intenzione di riprodurre quel calore e quella pienezza tipici dell’analogico. È un equilibrio che ci permette di mantenere le nostre radici sonore, pur abbracciando l’innovazione.

E dentro queste “Visioni”, ricercare l’oscurità è un modo di salvezza o di realismo?
L’oscurità nelle nostre “Visioni” può essere interpretata in entrambi i modi. L’ascoltatore è libero di vedere in essa un mezzo di salvezza o un riflesso realistico del mondo. Noi speriamo che chi ci ascolta riesca a comprendere il messaggio di verità che vogliamo trasmettere e, attraverso questa consapevolezza, trovi un modo per salvarsi dalle falsità e dalle illusioni che ci circondano.

Dal vivo? Puntate dritti alla luce o al buio?
Dal vivo puntiamo decisamente alla luce. Vogliamo che i nostri concerti siano un’esperienza energizzante, che la gente esca carica e positiva, pronta a vivere al meglio le proprie giornate. Speriamo che il nostro pubblico trovi nei nostri live una fonte di ispirazione e che abbia voglia di tornare a vederci ancora. La luce, per noi, rappresenta speranza e vitalità, ed è questo che vogliamo trasmettere.