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“Green Power” è il grido punk rock degli Overcardano!

Parliamo con la band della loro musica, del clima impazzito e della loro “scrittura medianica”

Avete individuato a pieno la malattia del mondo causata dagli uomini. Oltre a fungere da megafono, che azioni svolgete per migliorare la condizione climatica attuale?

Hai usato proprio la parola giusta “megafono”. Spesso un messaggio non arriva semplicemente perché non è stato ascoltato o, meglio, perché il suo “volume” era troppo basso e quindi non ha raggiunto l’ascoltatore. Noi essendo romani amiamo la cultura latina e diciamo che seguiamo la lezione di Cicerone che fu il primo a scrivere sul tema della corretta comunicazione e scrive nel “ de oratore” che una corretta comunicazione è la somma di varie azioni combinate insieme e non di una cosa soltanto.

Noi essendo musicisti utilizziamo come prima leva la musica per portare alla luce un argomento importante proprio sfruttando il fatto che la musica funziona come un megafono e può arrivare a tantissime persone.

Poi però serve anche altro. Ad esempio, noi come persone siamo attenti a tutti quelle piccole azioni che se compiute da tutti aiuterebbero il pianeta ad allungargli letteralmente la vita. Nessuno chiede un miracolo, ma solo che ognuno faccia bene la propria piccola parte iniziando dal riciclo della spazzatura per poter riutilizzare molti materiali, fino al non sprecare risorse (temere aperta l’acqua di casa, tenere accese le luci quado non serve) e soprattutto nel non sporcare l’ambiente in cui si vive. Già queste piccole azioni sarebbero un grande contributo.

Certo se però dobbiamo dire la verità il vero impegno deve essere preso a livello di Governi delle nazioni. Ridurre le emissioni ci anidride carbonica lo può fare solo una azione a livello di Governo attraverso le leggi. Questa è la leva più importante.

Pensate che l’essere umano sia troppo disattento alle tematiche ambientali? Come è possibile fargli prendere coscienza?

L’estate scorsa io e Gianluca abbiamo compreso una cosa importante che riguarda il tema della consapevolezza in generale o, meglio, il concetto di “presa di coscienza”. Un pomeriggio stavamo letteralmente boccheggiando per il caldo e abbiamo sentito in TV un notiziario che annunciava “l’estate più calda degli ultimi cento anni!” Ma è stato un attimo e ci siamo guardati  stupiti perché era la stessa frase che avevamo sentito le scorse estati. Ecco questa è stata per noi una presa di coscienza, cioè avevamo sentito quella frase da anni ma non l’avevamo mai capita o meglio mai compresa. Questo è stato un “fulmine a ciel sereno”. Abbiamo compreso che, come è accaduto a noi, ci saranno state altre persone che avranno sentito parlare del problema del clima senza averlo  compreso a livello cosciente. Tutti “conoscono” il tema del clima impazzito del pianeta, ma pochissimi ne sono consapevi  della reale portata e gravità.

L’obiettivo di GREEN POWER è quello di dire a tutti: “Sappiamo bene che il tema del clima vi è noto, ma ne avete capito la gravità?  Avete capito che riguarda tutti noi?”

Questo è lo scopo di GREEN POWER.

La musica è uno dei migliori strumenti di comunicazione: pensate che il pubblico sia pronto ad accogliere questi messaggi potenti e terribilmente veritieri?

La musica in particolare e l’arte in generale hanno proprio questa funzione: “portare a conoscenza”. Questo vuol dire due cose in particolare. Il primo è “rendere noto qualcosa che fino a quel momento era sconosciuto” e il secondo è quello di “rendere semplice e alla portata di tutti” argomenti che sono più complessi ed articolati.

L’arte è la musica in poche parole “fanno conoscere “ cose fino a quel momento sconosciute e “semplificano” concetti complessi affinché siano comprensibili a tutti.

La musica essendo un piacere rende più semplice ed efficace la trasmissione di un concetto, e lo fa in modo più efficace, cioè che arriva dritto allo scopo più quanto faccia di un documentario, una conferenza o un notiziario. Ovviamente non dico che lo faccia meglio, no di certo. Ma di sicuro il messaggio arriva in modo più diretto.

La scelta delle sonorità rock è un tratto che vi contraddistingue: si tratta di semplice gusto o di una volontà più sottile, di critica alla società?

Noi diciamo sempre che nulla musica noi non scegliamo proprio quasi nulla!

Non è uno scherzo, ma siamo convinti che nel nostro processo creativo noi semplicemente, “apriamo la porta e lasciamo uscire tutto quello che viene da dentro”. Quindi noi partiamo da noi stessi. Secondo noi tutto già esiste nel mondo delle idee o dell’iperuranio, tanto per citare Platone. Ogni artista è una sorta di medium o oppure una “radio” che attraverso l’ispirazione si proietta in questa dimensione e dà li preleva i tesori della creatività che in realtà già esistono.  Quindi musica e parole già esistono ed il grande artista è quella che si sintonizza con le melodie più belle e con le parole più poetiche. Noi definiamo il nostro modo di scrivere come “scrittura medianica”, cioè non siamo noi a scrivere la canzone ma è la canzone stessa che si manifesta attraverso di noi. Nelle composizioni a noi è sempre sembrato di “andare a cercare” qualcosa che già esiste, che è già stato creato e che deve solamente essere “portato sulla terra”. Questa è la stessa idea che aveva della scultura il grande Michelangelo che sosteneva che la scultura si fa “per via di levare” e non “per via di porre” Lo scultore elimina la materia che nasconde la forma, essendo quest’ultima già idealmente presente, ed è esattamente la stessa cosa che le canzoni che idealmente già esistono. L’artista le porta solo sulla terra.