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Giorgia Bazzanti: ascoltando “Non eri prevista”

Anticipato dal singolo omonimo uscito qualche settimana prima dell’album “Non eri prevista” è il nuovo lavoro discografico di Giorgia Bazzanti, cantautrice umbra finalista di Area Sanremo nel 2017. Un album che potremmo definire una raccolta delle esperienze artistiche della Bazzanti che, affiancata e prodotta da Guido Guglielminetti per PSR Factory, ha tracciato il suo percorso artistico nel 2015 per arrivare poi a questo nuovo lavoro molto importante per la cantautrice e per il panorama della musica italiana al femminile.
E quindi lasciamo girare in circolo brani come “Guerra e baci” uscito già nel 2016 sui digital store e che ha portato la Bazzanti a pubblicare “Le finestre non dormono mai”, canzone con cui arrivò proprio alla finale di Area Sanremo.

Canzoni che parlano di anima e di evasione e che fanno da apripista a scritture più private e personali come “Non eri prevista” e “Fammi giocà” oltre a “Lucida” in un’ideale percorso artistico che lei stessa ci racconta attraverso le canzoni che raccolgono l’essenza del coraggio di vivere la libertà, un “nuovo” concetto di femminilità svincolata dal pregiudizio dei tanto amati luoghi comuni.

“Non eri prevista” è un lavoro corale, se mi si permette la definizione, quasi di collettivo; tra i musicisti ci sono Elio Rivagli, Carlo Gaudiello, Fabrizio Barale, Chiara Di Benedetto, Chiara Giacobbe, Marianna Giraudo, Simonetta Baudino, Gianni Manzi, oltre allo stesso Guglielminetti. Un team di grandissimo rilievo per la musica italiana di oggi e non solo…
Vogliamo anche sottolineare “Se questo non è amore” scritta da Gianmaria Testa e Guido Guglielminetti oltre a “Viaggiatori d’occidente” di Ivano Fossati eseguita dagli stessi musicisti che la suonarono al tempo.

Troviamo anche la prestigiosa firma di Claudio Fossati per l’artwork del disco, un connubio che ben ha tradotto la poesia e la sensibilità tutta femminile di Giorgia Bazzanti. Dunque ecco un peso poetico e una semplicità, una trasparenza ma anche un rispetto di radici ormai nascoste dal clamore effimero delle televisioni. Dischi di cui si deve tornare ad aver bisogno…