Eccolo il nuovissimo singolo di Fernando Conte. Si intitola “Mery”, ballata politicamente corretta sull’urticante problema della meritocrazia, qui abilmente vestita da una bellissima donna chiamata Mery per l’appunto… ed è ovviamente questo il senso che mette sotto analisi il brano e l’allegorico video ufficiale che troviamo a seguire. Leggerezza, ironia, quel quid pop contaminato di aspetti bohémien decisamente accattivanti dentro un contenitore sostanzialmente devoto allo swing certamente non didascalico. Coloratissima denuncia allo stato sociale che sembra ancora ai vecchi tranelli, nonostante il futuro imperante…
“La Mery dov’è?”… beh una domanda importante. Hai dato una risposta?
Bhe… diciamo la sto ancora cercando!! E poi a questa domanda dovrebbero essere gli ascoltatori a rispondere ! AHAHAHA
Oggi la canzone torna in qualche misura a fare denuncia sociale?
Sicuramente!!! Nasce proprio per questo, per denunciare un fatto cosi grave, che lascia delle cicatrici profonde in chi crede nei piccoli e grandi progetti, di chi sogna, spera e da il massimo di se stesso, che sia musica, ballo, sport, studio, lavoro, ecc….
Il cantautore poi, in questo tempo digitale ed effimero… che ruolo pensi continui ad avere?
Certamente il cantautore è un ruolo che secondo me non morirà mai. Certo gli spazi sono limitati perché è cambiato il mercato e il mondo della musica. Il cantare da sempre ha quella marcia in più, perché figlio dell’arte e del creare.
E dunque oggi, Fernando Conte chi è? Come si è misurato con la sua “Mery”?
Oggi Fernando Conte è quello di sempre solo con qualche anno in più e con un po’ di esperienza sulle spalle. Un cantautore giovane che cerca di creare qualcosa di diverso e unico che possa restare nel tempo.
Bello il video… ci racconti come nasce?
Il video nasce sin dal primo momento che ho messo il punto al brano “MERY”. Avevo già tutto in mente, non è niente altro che il film del brano. Ispirato a una storia vera. L’idea più geniale e interessante l’ho avuta per l’ultima scena inserendo diverse attività sociali quali calcio, judo, dipendenti statali e perfino il supereroe…
Non sanno più cosa fare per rincorrere un sistema ormai “sporco” e “corrotto” che persevera da anni.