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Cristicchi, la ricerca della felicità e il suo grazie alle persone: “Siete per me un regalo”

Happy next è il progetto che porta la firma di Simone Cristicchi. Una ricerca della felicità, che trova il suo filo conduttore con l’“Abbi cura di me” di Sanremo. Il cantautore romano ha chiacchierato con tante persone, ha chiesto loro il significato della felicità; ne è uscito un insieme meraviglioso, fatto di sfaccettature, di chiaro scuri, di concretezza, di astratto. Una tavolozza di colori che ti fa dipingere un sorriso sul volto. Lo stesso che si scorge sul volto di Cristicchi.  Durante la presentazione del documentario nella settimana sanremese gli è stato chiesto cosa sia per lui la felicità: “Felicità è condividere con gli altri quello che è il mio mondo e sono felice quando riesco a farlo e quando arriva anche a persone molto distanti da me. Ho perso mio padre quando avevo 12 anni, ho iniziato a disegnare chiuso nella mia stanza, mi sono costruito un mondo parallelo, – ha detto – l’arte mi ha salvato la vita, ho trasformato il mio dolore in bellezza”.

Tra le tante risposte quella che più ha colpito Cristicchi è stata quella di un bambino, che non si ascolta nel filmato: “Mi ha detto che per lui la felicità è dormire, se da un lato ciò scatena una risata, provoca anche una riflessione: ci fa rendere conto che questi bambini sono stressati da morire, non hanno neanche più tempo per annoiarsi. Io mi ricordo che da bambino andavo per la strada, giocavo a pallone con i sassi, mi inventavo cose perché non avevo niente da fare”. E proprio i bambini sono importanti, Cristicchi lo ha spiegato parlando di bullismo, cogliendo da una domanda della platea: “Se i bambini vedono un mondo aggressivo lo ricalcano, se vedono bellezza sono sereni. Il bullismo c’è sempre stato, ma è opportuno tenere alta la guardia, soprattutto quando i toni sono sempre più aggressivi ed esacerbati. L’esempio dobbiamo darlo noi genitori”.

Il podio

Cristicchi ha ripercorso anche le emozioni della sua vittoria a Sanremo nel 2017 con “Ti regalerò una rosa”, perché anche quella è stata felicità. Una felicità che potrebbe ripetersi perché gli applausi parlano chiaro, perché i cuori non possono nascondere. “Io ho comunque già, perché sento che la canzone è arrivata, e con Ermal arriverà ancora di più, oggi avervi avuto qui (rivolto alla platea, ndr) qui è per me un regalo”, e lo ha detto con estrema naturalezza e sincerità, come se fosse lui il fan e non la persona “importante”.