“Brexit” è il titolo dell’EP d’esordio degli In3pido, band di Bassano del Grappa formata da Massimo Lucchetta (Voce e tastiere), Giancarlo Barbiero (Chitarra), Christian Pontarollo(Basso) e Cristiano Dionello (batteria). Dall’ep completamente autoprodotto dalla band, sono stati estratti due singoli accompagnati dai videoclip: “Brexit” in lingua inglese e “Schiaparelli” con testo in italiano.
“Brexit” è un’avventura con cui la band dimostra le contaminazioni e gli stili diversi: dal rock al blues, passando per il brit-pop con un pizzico di funky. Le sonorità fresche e pulite di canzoni come “Love me tonight” e “Wake up girl” si contrappongono alla carica rock di brani come “Brexit” e “Jet Lag”.
Come è nato il nome “In3pido” per la vostra band?
È nato quasi per gioco e davanti ad una buona dose di costate ai ferri e buon vino. Dopo molte proposte di nomi più o meno visionari, scherzando ci siamo detti “siamo in cinque, perché non chiamarci In3pido?” In Veneto “3 pi do” vuol dire tre più due, il gruppo a quel tempo era composto da cinque persone, quindi per l’appunto eravamo “in 3 pi do”. Il nome è piaciuto a tutti e da quel lontano marzo 2015 siamo diventati a tutti gli effetti gli In3pido. Anche oggi che siamo rimasti in quattro abbiamo mantenuto il nome del gruppo…. anzi, ti dirò di più…. abbiamo creato una figura virtuale, il nostro manager John Intrepido, che trovate su facebook, per ricomporre il quintetto.
Come definireste l’interesse suscitato da “Brexit”?
Del tutto inaspettato. “Brexit” è nato dalla nostra voglia di comporre in totale autonomia e libertà, senza restrizioni di sorta, componendo musica che ci dava enorme soddisfazione e carica man mano che le canzoni prendevano forma. Evidentemente le canzoni risentono di questo nostro spirito e gli ascoltatori sono riusciti a coglierlo, ascoltandole.
Vi definite una band “Toy Rock”. Con questo termine volete comunicare che fare musica vuol dire anche divertirsi o cosa?
Hehehe, Toy rock, bella definizione “creata” dal nostro bassista Christian che rispecchia pienamente come intendiamo noi far musica oggi.
Noi non abbiamo nulla contro chi si prende troppo seriamente, ma per noi la musica deve essere divertimento, condivisione, spontaneità, devi avere il sorriso quando la fai, quando la senti e quando finisci le prove. Se non abbiamo questo, vuol dire che qualcosa non sta funzionando.
La musica per gli In3pido è una passione che, sebbene fatta nel modo più professionale possibile, non deve mai perdere il focus principale: divertirsi e divertire.
Nel vostro EP ci sono canzoni in italiano e altre in lingua inglese. Le vostre canzoni nascono con una lingua ben definita o valutate in quale lingua cantarle per poi registrarle?
Sinceramente non ci abbiamo pensato…. I testi delle canzoni nascono solitamente dopo aver creato un disegno musicale fatto di ritmo ed armonie, senza però precludere la stesura dei testi in una lingua piuttosto che un’altra….diciamo che Massimo, il nostro cantante, solitamente decide in base alle sonorità delle basi che gli proponiamo.
Il 2018 è un anno da ricordare per voi?
Certamente!! Oltre ad aver pubblicato il nostro primo album, abbiamo vissuto diverse esperienze che ci hanno portato molte soddisfazioni.
Tra le tante, la nostra prima volta in un programma radiofonico poco dopo l’uscita del nostro ep, fortemente voluti dal conduttore del programma qualche giorno dopo avergli spedito il materiale da ascoltare e valutare e senza dubbio aver girato due videoclip, che potere vedere nel nostro canale youtube, https://www.youtube.com/channel/UC4c3lO61bNzigh8I_Bd2Rkg, cosa che ci ha divertito tantissimo.
Prima “Brexit” e poi “Schiaparelli”. Si può dire che la vita reale influenza tanto la vostra musica?
Prendendo solamente i due singoli non potrei contraddirti, ed invece….. scherzi a parte, questi sono stati due episodi della quotidianità che ci circonda che hanno molto influenzato Massimo nella stesura dei testi, però se prendiamo gli altri brani del nostro ep questi parlano di alcune storie di fantasia, anche se, in alcuni casi il senso dei testi potrebbe ben ricondursi ai nostri giovani d’oggi. Quello che ci tengo a dire, è che nei nostri testi non parliamo assolutamente di politica, cosa che il titolo del nostro primo singolo “Brexit”, potrebbe portare a pensare. Anzi, proprio questo testo parla della situazione Inglese in modo molto satirico.
Parlando di mondo reale. Come definireste il mondo della musica indipendente, quello che una volta era conosciuto come “underground”?
Effervescente!! È la prima cosa che mi viene in mente. La musica underground in Italia c’è ed è viva. Ci sono moltissimi gruppi che si danno da fare e cercano di proporre la loro arte. In questo 2018, in cui anche noi abbiamo pubblicizzato il nostro lavoro, abbiamo conosciuto molte bands, di ottimo livello fatte di giovanissimi musicisti e non, che con molto sudore cercano di proporre la musica originale sostenendo costi che molto spesso superano i profitti. Ecco…sono questi gli artisti che tengono viva la passione per la musica e che, se posso permettermi, rendono ricco e vario il panorama musicale italiano.
Parliamo di spazi dedicati alla musica. Dai vostri live del 2018 si può notare che avete avuto la possibilità di far ascoltare la vostra musica. Secondo voi sta cambiando qualcosa rispetto agli ultimi anni a riguardo degli spazi per chi fa musica ed è sconosciuto alla massa?
Tocchi un tasto dolente, che pensavamo fino a qualche tempo fa si concentrasse solo in Veneto ed invece è così un po’ in tutta Italia.
Gli spazi per chi propone musica originale sono sempre meno, sempre meno locali hanno il coraggio di far suonare i gruppi che propongono musica inedita. Il ragionamento purtroppo è ancora quello del “meglio far suonare una tribute band anche di bassa qualità ma che porta gente e quindi guadagni assicurati che un gruppo “emergente””. Qualcosa si sta muovendo, ma i gestori “intrepidi” sono ancora troppo pochi. Dal nostro punto di vista, siamo stati fortunati avendo potuto suonare in diversi locali della nostra zona e non solo, a volte accompagnati da qualche altra band con cui condividere il palco, ma ripeto, i locali per la musica inedita sono ancora troppo pochi.
Quali saranno i vostri prossimi impegni?
Beh per questa domanda devo farti parlare con il nostro manager John Intrepido, è lui che cura tutta la nostra programmazione, hehehehe.
Siamo da poco tornati da un’ospitata in una televisione di Modena dove abbiamo parlato di musica e della nostra musica, oltreché far sentire i nostri pezzi in versione acustica. Prossimamente saremo impegnati in alcuni live, già sabato 9 febbraio ci trovate sul palco di un locale della nostra zona. Sulla nostra pagina facebook, trovate tutta la nostra programmazione live, vi aspettiamo naturalmente. Per la parte centrale dell’anno abbiamo alcuni contatti per partecipare ad alcuni festival e ad una puntata di un programma televisivo lombardo, ma la cosa che ci preme di più è il poter dire che abbiamo iniziato a gettare le basi per il nuovo disco….e che disco!!! Aspettatevi un bel toy rock 2.0