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Un Ponte Sonoro tra Continenti: “Ekùn”

Un album che celebra la ricchezza culturale di Bruno Genèro attraverso una perfetta sintesi tra il djembé e le sonorità elettroniche

“Ekùn” è un viaggio tra continenti che abbraccia l’Africa, l’Europa e le Americhe, raccontato attraverso la lente della percussione e della musica elettronica. L’album riflette l’esperienza di un artista che ha attraversato diversi mondi, culturali e sonori, per trovare la propria identità musicale.

Colpisce la traccia dal titolo  “Agoï” dove  le percussioni tradizionali diventano il cuore pulsante di un sound che tocca anche la danza e la meditazione del corpo. Il risultato è un’opera che non solo intrattiene ma invita alla riflessione sulla forza universale della musica.

Affascina  “Diamond Rose”che ha capacità di combinare la bellezza delicata della melodia con la potenza ritmica delle percussioni. Qui, la techno diventa un tappeto sonoro che avvolge i suoni caldi e ricchi del djembé, creando un’atmosfera onirica e avvolgente. La melodia acida, che richiama sonorità alla “Orbital” o alla “The Chemical Brothers”, si fonde perfettamente con il ritmo tribale, come se il tamburo raccontasse una storia senza tempo, sussurrata ma decisa, simile alla poesia di un paesaggio africano misto alla modernità delle sonorità elettroniche. L’incontro casuale di cui si parla nel titolo diventa una metafora musicale di questa fusione.

Con “Ekùn”, Bruno Genèro dimostra che la musica è un linguaggio senza confini, capace di raccontare storie, evocare emozioni e creare connessioni tra mondi apparentemente lontani. Il suo tamburo non è solo uno strumento, ma un ponte tra il passato e il futuro, tra la tradizione più ancestrale e la modernità della produzione elettronica.

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