Un concept album che a dirla così pare di rispolverare vecchi fasti della produzione rock italiana. Ma siamo nel pop main stream di grandi classicismi, oltre che tra le trame dei finalisti di Area Sanremo di questo 2020 appena passato. BLU, al secolo Mario Francesco Giarola, classe ’98, etichettato da questa voce androgina che non passa inosservata, firma la produzione di questo primo disco di 6 inediti dal titolo “Io sognavo noi” che parla di amore, di emancipazione, di battaglie umani e spirituali sul proprio vissuto… e tutto questo coronato dalla leggerezza di colori a pastello dentro quella forma canzone che è italiana a tutto tondo. BLU è gentile nelle linee e dentro le carezze che ci regala in queste liriche che sanno anche farsi dure e romantiche allo stesso tempo. Il tutto in un dolce volo di seta…
Che dire: benvenuto nel circo mediatico della musica. Ma a quanto pare sono cose ampiamente digerite nel tuo recente passato. Cosa rispondi al perché un disco oggi?
Intanto grazie, il benvenuto non me l’aveva ancora fatto nessuno! Un disco oggi per l’esigenza di comunicare. Raccontare, attraverso una delle forme d’arte più belle, un’esperienza che ho vissuto in prima persona.
Delicatezza quasi infantile, un disco assai adolescenziale… un disco che ti somiglia o che recita la parte di qualcosa che conservi dentro?
Un disco che è l’esatta rappresentazione di me stesso. Non mi somiglia e non recita nulla, sono proprio io. 🙂 Più che delicatezza infantile, direi il coraggio di esporre senza filtri sentimenti vissuti in maniera autentica, insomma il sogno che tutti almeno una volta nella vita abbiamo vissuto.
Titolo assai forte… dunque un disco di delusioni, di amori inattesi, di vita vissuta soltanto a metà?
Il disco “Io sognavo noi” racconta un’unica storia che ho vissuto sulla mia pelle attraverso un viaggio di sei canzoni. Parlo di delusioni e di un amore atteso, e la sua non concretizzazione a causa di un pregiudizio da parte di un genitore.
La copertina ci lascia intuire che Blu vive “tra le nuvole” in qualche modo… i sogni, realtà non tangibili… quanto bisogno di evasione c’è nel tuo quotidiano?
Il mio quotidiano è evasione 🙂 sono un sognatore, non c’è un momento della giornata in cui non immagini cose, anche le più assurde, mi piace vivere con la mente gli scenari più incredibili, ed è proprio questo che ho cercato di far riaffiorare.
Un primo video, un primo brano, Area Sanremo e tanto altro: il percorso di Blu si fionde dritto nel main stream italiano. Cosa pensi invece della scena indie?
Mi è capitato di sentire dei pezzi indie, e molti li trovo interessantissimi! Non sono un appassionato del genere, ma nonostante questo alcune persone mi hanno definito “un po’ indie”. In generale credo che per portare alla luce un progetto musicale, a prescindere del genere e dallo stile, ci voglia tanto coraggio e passione.
Cinzia Candela
11/01/2021 at 22:35Vivere a metà è carismatico, fresco e pieno di idee..Mi piace la voce di Blu perché oltre a ricordarmi che è musica Italiana mi genera uno stato di loop. Ripeto senza sforzo di memoria “Questo letto è troppo vuoto”..