Punto e a capo. Dietro il singolo “Spettacolare” si cela un disco portatore sano di quotidianità. Sono i Progetto Panico di Spoleto che pubblicano questo quarto disco dal titolo “Universo N°6” publbicato da Phonarchia Dischi / DreaminGorilla Records. Sono inediti che di base poggiano l’anima nel pop industriale della più classica delle scene indie italiane di oggi, con quel piglio vocale liquido e sottile che un poco ricorda il modo di fare di Fabi e un po0 quello di Appino. E non a caso forse la forma canzone e il mood dell’ecosistema di Progetto Panico ci riportano molto a quello dei Zen Circus, artisti che ritroviamo spesso nella carriera live dei nostri. Ed ecco un disco grezzo e immediato come vuole la “tradizione”, in cui svettano momenti di trasgressione e anarchia come in “Quando ero piccolo” o in “Wolfango” dove l’anima punk pretende spazio per uscire e dettare legge. Quando la leggerezza si mescola all’osservazione per segnare in metrica, spesso punk, di sicuro anarchica quanto basta, un’analisi di quello che stiamo attraversando. E se stiamo in piedi va bene…
Sono decisamente affascinata dai titoli. Dunque è da lì che parto: “Universo n.6”. Cosa significa per voi?
Era un titolo di un brano che parla dell’universo. Poi è venuto fuori il numero sei, vuoi perché mi sembrava pretenzioso dare un titolo così vasto ad un brano, vuoi perché stavo leggendo Dick in quel momento. Evocare un altro universo e dargli un numero mi sembrava che desse un senso di familiarità all’ ignoto.
E dunque Progetto Panico? Ho l’impressione che nel panico e quindi dalla confusione che ne deriva si trovi l’unica soluzione per giungere ad un nuovo equilibrio…
Lo dicono i trattati di psicologia ed è, nella maggior parte dei casi, così. Il panico del nome della band è in verità legato al panismo e a quel mascalzoncello del dio Pan.
Il punk di un tempo ma anche l’elettronica di oggi. Arrangiamenti davvero di stile. Dove nasce questo cocktail?
Grazie. Rispetto agli altri dischi abbiamo arrangiato universo in 4, con una chitarra in più. Dunque siamo partiti dalla sala prove con già degli arrangiamenti più ricchi che nei dischi precedenti. Poi arrivati da Alessandro Fiori (produttore artistico) abbiamo continuato con un lavoro di limatura e dinamiche dei pezzi. Ale ha aggiunto violini, pianoforti, sinth a suo piacimento ed è diventato in pratica un quinto membro della band. Il suono nasce dalla sintesi del suo mondo col nostro.
Voglio invitarvi ad un’analisi: bel video quello di “Spettacolare”. Alla fine lanciarsi nel vuoto, con un elastico… il panico ma anche la meravigliosa sensazione di lasciarsi andare…
Esatto. Il video incredibilmente ha commosso tanti e non me l’ aspettavo essendo un video home made. Ma forse la chiave sta proprio in quel salto e non tanto nelle immagini familiari. La catarsi che rappresenta nella narrazione (piuttosto semplice) la parte finale, ha toccato i cuoricini punk.
Un disco che dal vivo che vita e che suono ha?
Necessariamente diverso dall’album, molto più all’osso, più Punk. Il disco è il nostro lavoro più “prodotto” e ovviamente mancherà laparte orchestrale ma, stando a quello che sta uscendo fuori dalle prove, gli ultimi pezzi si amalgano perfettamente alle nostre vecchie canzoni… Insomma ci sarà da sudare.