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“Ritrovarsi” dei Twik: un viaggio musicale tra generi e introspezione

L’album d’esordio della band è un mosaico di suoni e riflessioni, nato dalla distanza ma capace di avvicinare l’ascoltatore a un percorso profondo di scoperta interiore. “Ritrovarsi” non segue schemi fissi, ma si muove libero tra influenze diverse, offrendo un’esperienza musicale ricca di sfumature.

Il 28 febbraio, i Twik hanno pubblicato il loro primo album, “Ritrovarsi”, per LIFT Records, distribuito da The Orchard Music (Sony Group). La band nasce dalla collaborazione tra Vincenzo “Vik” Di Santo (batteria, voce) e Laura “Twelle” Morelli (voce), ai quali si sono uniti Filippo Maria Di Nardo alla chitarra e Lorenzo Marcozzi al basso. Da questa unione è scaturito un progetto che fonde rock, pop, hip hop, elettronica, ambient e jazz, in un calderone sonoro che riflette la complessità dell’essere umano​​. Registrato nel Vik Recording Studio a Piane d’Archi (CH), “Ritrovarsi” è frutto di lunghe conversazioni notturne tra Vik e Twelle, in cui le parole si intrecciano ai suoni per dare vita a un viaggio introspettivo. Le strutture dei brani sono volutamente irregolari, lontane dai tradizionali schemi delle canzoni pop. Fiati, archi, synth e persino suoni di oggetti quotidiani come i martelli, si fondono in un equilibrio precario ma affascinante. La sezione ritmica gioca un ruolo centrale, spesso punto di partenza per le composizioni, con groove di batteria che guidano l’ascoltatore attraverso atmosfere contrastanti e suggestive​.

 

Ascolta l’album:

https://twik.lnk.to/ritrovarsi

 

Tra i singoli che hanno anticipato l’album spiccano “Gerard Kremer”, “Fammi Volare”, “Indecifrabile”,

Bla bla bla (Oceani)”, “Il vero me” e “Problemi con Houston”, pezzi che testimoniano l’evoluzione dei Twik e la loro capacità di mescolare testi riflessivi a melodie accattivanti. In “Ritrovarsi”, le voci eteree di Twelle si contrappongono a sezioni ritmiche serrate, creando un gioco di luci e ombre capace di sorprendere ad ogni ascolto. Non è un album che cattura subito, ma che si svela a poco a poco, rivelando nuovi dettagli e significati nascosti​, un album che necessita di più ascolti per carpirne la più intima essenza. Oltre alla sperimentazione musicale, i Twik esplorano temi profondi: la ricerca di se stessi, l’accettazione delle proprie sfaccettature e la necessità di trovare un senso nel caos delle emozioni. L’album diventa così un invito a perdersi per poi ritrovarsi, a non temere la complessità ma abbracciarla come parte integrante dell’esperienza umana. “La musica è condivisione, contaminazione e riflessione”, spiegano i Twik, e “Ritrovarsi” ne è la dimostrazione più autentica.

Con un suono che mescola influenze e generi diversi senza mai perdersi, i Twik si candidano come una delle realtà più interessanti del panorama musicale indipendente italiano. Il loro esordio non è solo una raccolta di canzoni, ma un viaggio musicale ed emotivo che lascia il segno. “Ritrovarsi” è un invito a esplorare, a riflettere e, soprattutto, a non avere paura di scoprire nuove parti di sé.

 

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