Con il singolo “Truth”, l’artista torinese Trak si racconta senza filtri, trasformando la sofferenza in forza. In questa intervista, ci parla del percorso che lo ha portato a scrivere un brano così autentico, affrontando temi come l’ansia, la depressione e il potere salvifico della musica.
In “Truth”, Trak utilizza il rap come strumento di guarigione emotiva: quanto può essere potente la musica nell’elaborazione di periodi difficili?
La musica nei periodi difficili per certe persone è essenziale è l’unica valvola di sfogo dove ogni artista può esprimere al meglio le proprie difficoltà
La sincerità e il crudo realismo del testo riflettono un’evoluzione personale dell’artista: come la vulnerabilità può trasformarsi in una forza comunicativa?
Semplice ammettendo con se stesso i propri errori e rendersi conto che da un semplice sbaglio ci si può rialzare invece di abbattersi
Il pianoforte, elemento centrale nel brano, amplifica il tono malinconico: in che modo i suoni acustici possono rendere il rap più intimo?
Io trovo che il pianoforte nella musica si ha uno strumento fondamentale da usare come base e in qualche modo a me personalmente prende molto nel profondo da cui nascono poi testi come truth.
La rinascita è un tema ricorrente in “Truth”: come questa idea si collega ai percorsi di crescita personale affrontati nella musica rap?
Attraverso frasi piene di umiltà e sincerità
Il bello del rap e che si possono dire tantissime cose nel minor tempo possibile ed è in tutto quel tempo che sfrutto appieno ogni singolo momento buio della mia vita da poter mettere in rima.