Follow Us

Calypso è un’esperienza sonora fuori dagli schemi

Unendo generi diversi, Danimon e Deriso creano in “Calypso” una dimensione musicale unica. Tra vibrazioni nostalgiche e ritornelli accattivanti, il singolo esplora nuove possibilità artistiche. Il duo si distingue per autenticità e passione, portando freschezza nel panorama sonoro contemporaneo. Dopo questa introduzione, scopriamo di più con l’intervista.

Un caro saluto a voi, ragazzi. Se doveste descrivere “Calypso” con tre parole, quali sarebbero?

Sogni, Spensieratezza e Melanconia. Ora vi diciamo il perché : Innanzitutto i sogni sono il fulcro di questa canzone, Calypso è un viaggi, un’esperienza onirica che si muove tra desideri irraggiungibili e ricordi di un amore perduto, quasi dimenticato, che risorge solamente quando la mente si lascia dominare dal mondo dei sogni. La canzone stessa nasce da un’idea quasi astratta, da un sentimento che si colloca a metà tra ciò che si è vissuto e ciò che si vorrebbe rivivere. La spensieratezza è quella sensazione leggera e quasi magica che la melodia trasmette. C’è un’aria di libertà nel pezzo, accompagnato dagli accordi anni 80 della base. E’ come se per pochi minuti ci si potesse lasciare andare e fluttuare, dimenticando il peso della realtà. È il momento in cui ci si perde nella musica, senza pensieri, senza domande, semplicemente seguendo il flusso delle emozioni. Infine, c’è la malinconia, che si insinua dolcemente tra le note e le parole. Non una tristezza opprimente, ma quella dolce nostalgia che accompagna i ricordi più belli, quelli che fanno sorridere e al tempo stesso stringere il cuore. Calypso parla di un amore perduto, di un qualcosa che resta sospeso tra passato e presente, come l’eco di un’emozione che non si vuole lasciare andare. Queste tre parole racchiudono l’anima della canzone, il suo essere sospesa tra desiderio e realtà.

Vorreste rivolgervi ad una fascia di ascoltatori in particolare?

Cerchiamo di raggiungere quante più persone possibili, sapendo che sarà la nostra musica a scegliere per noi il pubblico giusto. Non ci interessa attirare ascoltatori occasionali, persone che consumano musica distrattamente senza lasciarsi coinvolgere a fondo, ma sappiamo che non è facile. Quello che vogliamo, è creare un’esperienza, un viaggio sonoro che possa toccare le corde più profonde di chi ascolta. Per questo cerchiamo ascoltatori attenti, persone che non si limitano ad ascoltare, ma che vogliono vivere la musica, immergersi in un universo fatto di suoni, immagini ed emozioni. Il nostro obiettivo è raggiungere chi è in cerca di un’esperienza unica e onirica, chi è disposto a lasciarsi trasportare in un mondo che va oltre il semplice ritmo o la melodia. La nostra musica è intrisa di riferimenti, di significati nascosti, di suggestioni che si intrecciano tra diversi medium. Per questo sentiamo una forte affinità con chi è appassionato di filosofia, di astrologia, di letteratura e di arte in generale—con chi cerca nelle opere artistiche non solo intrattenimento, ma anche una chiave per esplorare se stesso e il mondo che lo circonda. È un processo spontaneo, quasi naturale: chi si riconosce nelle nostre vibrazioni sarà lì, concerto dopo concerto, sostenendoci e condividendo l’esperienza con noi. In un’epoca in cui tutto è rapido e spesso effimero, vogliamo creare qualcosa che resti, che lasci il segno, che possa essere vissuto come un rituale, come un viaggio dentro e fuori di sé.

Da dove nasce la vostra passione per la musica?

Per me, Deriso, la passione per la musica è nata durante la quarantena, o forse qualche mese prima… non ricordo con precisione. Fino a quel periodo, la musica era solo un sottofondo: ascoltavo ciò che passava, senza mai suonare uno strumento. Ammetto che l’idea di vedermi cantare o rappare mi metteva parecchio in imbarazzo. Poi, durante la quarantena, preso dalla noia e dalla solitudine, ho sentito un bisogno impellente di sfogarmi, di esprimere qualcosa che andasse oltre le parole o i disegni che facevo in quel periodo. È stato un impulso naturale, un desiderio di comunicare nel modo più puro possibile. Così è nata la mia passione per la musica: dalla necessità di dare voce a quel qualcosa di profondo che non riuscivo a trasmettere in altri modi. Da allora sono passati cinque anni, e in questo tempo ho intrapreso studi di musicologia, imparando non solo a utilizzare la mia voce, ma anche a suonare diversi strumenti. È un percorso continuo, fatto di sperimentazione e crescita, ma è nato da un bisogno autentico, e questa autenticità è ciò che cerco di portare in ogni mio pezzo.

Per me, Danimon, la passione per la musica nasce durante il periodo delle scuole medie, quando iniziavo a mettere le prime note sul pianoforte. Dopo tanti anni di lezioni di piano, è stato proprio Deriso a farmi appassionare al Beatmaking e alla Produzione, tant’è vero che le prime basi le ho prodotte proprio per lui, e, dopo tanti tentativi e anche fallimenti, siamo riusciti a far uscire un album come si deve, EUDAIMONIA, di cui fa parte Calypso.

Synthwave e Indie creano suggestioni uniche? Cosa vi affascina di questi generi?

Per me, Danimon, la synthwave ha sempre affascinato, per le sue sonorità retrò e per l’utilizzo svariato dei synth, che sono il mio strumento prinicipale. Ho voluto fondere queste sonorità con quelle della drum and bass, più moderna, che è una mia grandissima influenza musicale, creando un beat potente ma allo stesso tempo armonioso. E’ stato Deriso, poi, ad aggiungere il suo timbro Indie su questa base, con le sue melodie vocali peculiari ed intelligenti. Mixare tutti questi generi insieme è stato arduo ma divertente, e sono fiero del risultato che è uscito fuori per Calypso.

Per me, Deriso, proprio come Danimon, le sonorità synthwave degli anni ’80 mi sono sempre piaciuti. Amo le canzoni di quel periodo, gli arpeggi dei synth futuristici, le melodie sospese tra sogno e realtà, i colori accesi delle luci al neon, c’è qualcosa di quasi cinematografico in quell’estetica, una sensazione di libertà e mistero che mi hanno sempre ispirato. Allo stesso tempo, ho sempre avuto una forte affinità con il mondo indie, con il suo approccio intimo e autentico alla musica che riesce a catturare la spontaneità dell’ispirazione e a trasformarla in qualcosa di unico, senza il bisogno di regole rigide. Quel senso di libertà e immediatezza lo porto nel mio modo di scrivere e interpretare le melodie, cercando di mantenere un equilibrio tra la ricercatezza dei suoni synthwave e la naturalezza espressiva tipica dell’indie.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *